La Musica Nuova

Fu nell’autunno del 1994 che nella programmazione Interensemble comparve per la prima volta la dicitura di Stagione Concertistica: la Musica Nuova. Si trattava della IX Stagione, in quanto dal 1986 Interensemble e Intermusica avevano organizzato ogni anno delle rassegne concertistiche abbastanza organiche con le varie denominazioni di Interensemble Week e Domeniche di Intermusica. Si era da poco concluso il progetto 10 per 10 che aveva dato vita nell’arco dei precedenti 9 mesi ad una serie continua di manifestazioni concertistiche che avevano portato a Padova e dintorni tutti i gruppi europei che erano partner nel progetto.

Questo "festival prolungato" era stato in un certo senso la prova generale di stagioni concertistiche vere e proprie. Fu inventata così la Stagione Concertistica La Musica Nuova. Nei primi tre anni di programmazione ogni stagione ebbe un titolo che ne unificava il contenuto: nel 1995 Verso il Virtuale, nel 1996 Dal Baltico ai Balcani, nel 1997 Le Americhe. Dal 1998 in poi defnitivamente e semplicemente La Musica Nuova tout court. Nel 1997 accanto ai concerti si cominciò a programmare dei cicli di guide all’ascolto musicale presso la Biblioteca Civica di Ponte di Brenta, che da allora diventò la sede operativa dell’Interensemble. Negli incontri con il pubblico in biblioteca venivano spesso approfondite le tematiche dei concerti proposti in Stagione. Si parlava di Minimalismo, della nuova musica elettronica, delle avanguardie musicali, ma anche della musica medievale, dei vari strumenti e delle formazioni musicali quali il quartetto d’archi, dei rapporti della musica con altre arti quali la poesia e la danza. Infatti gli ambiti culturali della programmazione delle stagioni La Musica Nuova hanno spaziato dalla musica più sperimentale alla musica medievale, dal teatro musicale alla performance e alla danza, da recital di poesia all’uso del live electronics. Molti furono gli artisti stranieri invitati per le collaborazioni: i compositori Dinu Ghezzo, Salvatore Macchia, John Yannelli, Daniel Kessner, Robert Rowe dagli USA, Jesus Villa Rojo e il suo ensemble LIM dalla Spagna, Jane O’Leary e il Concorde Ensemble dall’Irlanda, Jean Pierre Armengaud e Jean Louis Petit dalla Francia, l’Ensemble MW2 e Zygmunt Krauze dalla Polonia, Tadeus Duarte e il Trio Euterpion dal Portogallo, Fred Dosek e Acezantez dalla Croazia, solo per citarne alcuni. E ancora il pianista Alan Mandel e il duo Hoffman-Goldstein dagli Usa, l’Archaeus Ensemble da Bucarest, Aventure Ensemble da Friburgo. Dal 1997 al 2007 si succedettero una decina di stagioni concertistiche tutte denominate La Musica Nuova, con una media di dieci concerti l’anno e altrettante guide all’ascolto tenute nella Biblioteca di Ponte di Brenta. Molti furono anche gli appuntamenti dedicati alla creatività femminile, di solito in occasione della ricorrenza dell’8 marzo.

A partire dal 2007 gli eventi vennero diradati per fare spazio ad alcuni progetti produttivi di largo respiro che hanno poi caratterizzato gli ultimi anni di attività dell’Interensemble. Dapprima gli spettacoli multimediali Antenore, eroe e migrante (2006-2007) e Andrea da Padoa, el Palladio (2008-2009) e poi le produzioni legate alla letteratura In vino veritas e Wisława Szymborska: Tutaj (Qui). Non mancarono comunque delle nuove produzioni originali come per esempio I Turchi del 2009, concerto nel quale vennero presentate musiche di compositori turchi contemporanei insieme ad arrangiamenti per trio di alcune musiche di George Gurdjieff. Nel 2010, il progetto unitario Ethics and Humour riuniva nuovamente sotto un’unica tematica la programmazione annuale, includendo anche il tradizionale appuntamento del Computer Art Festival.

B. Beggio. Da Interensemble 3.0 - Il punto sui trent'anni